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Dreamtime Dance Magazine
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Direttrice Editoriale: Paola Banone Fotografo: Franco Covi
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Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
20/03/2015

Carolyn Carlson Company "NOW"

Riceviamo e pubblichiamo da un lettore

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Con grande piacere pubblichiamo il punto di vista di un nostro appassionato lettore sullo spettacolo della Carolyn Carlson Company in occasione del nuovo spettacolo NOW al Teatro Arcimboldi di Milano. Caro Sergio continui a seguirci sono in arrivo tante altre nuove video interviste e reportage.

Un'amica mi invita ad una serata al Teatro Arcimboldi di Milano. Non voglio perdere l'occasione e faccio di tutto per essere puntuale per l'inizio dello spettacolo. Avevo solo un luogo e un orario da rispettare senza sapere nemmeno a cosa avrei partecipato. Entrato in platea, dal pubblico presente, mi accorgo subito che e’ una rappresentazione di un certo rilievo: riconosco la sig.ra Carla Fracci con il marito Menegatti e la sig.ra Anna Maria Prina. Consapevole di essere seduto una fila di posti davanti alla storia vivente della danza classica italiana mi sento quasi fuori luogo. Torno di corsa nel foyer per recuperare una locandina per documentarmi di ciò che avrei visto. Lo spettacolo inizia e i 7 danzatori si muovono sulle note di Renè Aubry. I movimenti sono sempre armonici anche quando viene esasperata la frenesia dei ripetuti gesti quotidiani. La musica circolare ed ipnotica coccola lo spettatore facendolo rilassare. L’elegante signora alla mia destra si lascia andare a un breve e intenso riposo che attira l’attenzione dei vicini per il suo profondo respiro. Il tempo è il protagonista, prima scorre velocemente in avanti e successivamente torna indietro fino a fermarsi sul presente. "Now" richiama alla necessità di vivere intensamente e consapevolmente il tempo. Bisogna prendere anche delle distanze, cambiare qualche prospettiva per non cadere nel vortice delle cose della vita che impediscono di vivere in pienezza il presente. La porta che chiude dietro sè il perimetro degli interessi degli affetti può diventare la prigione della nostra anima. Fermarsi a guardare fuori ci fa sentire soli. Il giorno dopo a casa ho riascoltato le musiche di Renè Aubry e vedevo davanti a me i danzatori. Questa musica se l'avessi ascoltata senza l'emozione trasmessa dai ballerini non mi avrebbe comunicato nulla. Anch’io nella fantasia entro in una nuova dimensione mi muovo insieme a loro e godo del piacere del presente.


Sergio G. Rozzi
06/11/2014

JESUS CHRIST SUPER STAR (2014)

Teatro degli Arcimboldi

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Il pubblico entra in sala, adolescenti, adulti e maturi…. il brusio aumenta man mano fin che le luci si spengono. Allora il silenzio più assoluto concretizza finalmente l’attesa degli spettatori. Si apre il sipario e l’orchestra inizia a suonare “quella” musica, la musica che anche negli anni ’70 ti lasciava senza fiato. L’emozione non cala mai per chi ha sentito e risentito questo musical attraente anche per il messaggio intrinseco. Io sono fra coloro che hanno visto e ascoltato infinite volte, anche in DVD e CD, questo capolavoro. Ho scoperto, poi, che anche le mie nipotine lo conoscevano a memoria. Persone della mia età e ragazzi meno che ventenni seguono con attenzione e trepidazione il susseguirsi delle scene, delle musiche e del canto. Da “Hosanna” a “I don't know how I love him”, “Must die, must die, this Jesus must die" ”, “I only want to say “….. Gli interpreti principali sono quelli storici: Yvonne Elliman - Maddalena, Barry Dennen -Pilato e Ted Neeley, mio coetaneo, che recita il ruolo di Gesù (seppure con una lunga pausa) fin dagli anni ’70 quando è stato girato il celebre film di Norman Jewison.
Il coinvolgimento del pubblico è stato dei più incredibili e tutto il cast ha dato il meglio. Orchestra, danzatori, acrobati e tutti i personaggi da Erode allo straordinario Giuda hanno ricambiato l’affetto del pubblico dimostrato con applausi, grida e standing ovation! Mi ha davvero colpita il carisma di Neely che si incarna nella figura del Salvatore in modo sentito ed eccellente. Serata memorabile, di stupefacenti emozioni e scambio di energia e affetto! Vero Teatro!

Anna Maria Prina
27/09/2014

ITALIANS DO IT BETTER

Il punto di vista di Paola Banone sul Don Chisciotte

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Questa settimana avevo diligentemente comperato il biglietto in palco per vedere il cast del Don Chisciotte al Teatro alla Scala con persone a me molto care, l’amica Monica Cagnani direttrice della sezione danza e teatro del Teatro Oscar e la mitica Carlotta Zamparo, ma Nicoletta Manni, prima ballerina del Teatro alla Scala, di cui sono una fan dopo il debutto nel Lago di Cigni (prova generale vista con la Sig.ra Anna Maria Prina, sua prima direttrice che la prese alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala) il 23 settembre alle ore 12.00 pubblico’ la sua gioia su facebook per la comunicazione del Teatro alla Scala che avrebbe sostituito Tamara Rojo con Leonid Sarafanov. Mi son precipitate dopo un laboratorio con Balletto Civile da Baggio alla biglietteria serale della Scala per cercare un the last minute in loggione. Era la prima volta che salivo in Piccionaia ed e’ proprio vero che cambiando il punto di vista e la prospettiva, ho potuto apprezzare il primo atto da un’ottica nuova e insolita. In Loggione ho veramente esultato nel vedere l’amico Christian Fagetti danzare un Espada interpretato benissimo. Dirvi che la serata e’ stata magnifica e’ dir poco! Nel secondo e terzo atto sono riuscita ad accedere alla platea con Francesco Ventriglia, nuovo direttore del New Zaeland Ballet e Dario Elia, danzatore di formazione scaligera all’estero all' Het Nationale Ballet - Dutch National Ballet e una volta di piu’ ho potuto apprezzare la bellezza di questa versione del Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, con Francesco che mi ricordava i passaggi piu’ difficili ed importanti. Nel finale mi sembrava che la guest russa non ricordasse come dire bene i passi del balletto ma dopotutto sono solo una loggionista potrei essermi sbagliata. Le emozioni non sono finite e nella serata del 25 settembre, ho visto il cast Natalia Ossipova e Leonid Sarafanov. La Ossipova e’ una ballerina russa magnifica “che quando entra in palcoscenico fa fare un soprassalto a tutto il Corpo di Ballo scaligero” come mi ha detto un uccellino ben informato che stave dietro le quinte. Tanta roba…come dire tanta forza …niente in confronto alla grazia della nostra bella ventitrenne di Lecce (ops non viene da Lecce ma da un paesino piccolo piccolo li vicino, dove sua mamma le ha insegnato fin da piccolina a danzare…c’e’ chi puo’!). La regina delle Driadi interpretata e danzata da Nicoletta Manni quella sera mi ha stregato. Il secondo atto per me e’ stato un sogno ad occhi aperti, con l’amore danzato da Daniela Cavalleri, ovviamente Kitri interpretata da Ossipova e comunque un Corpo di ballo scaligero molto in forma. Non paga delle due serate, mi hanno vivamente suggerito di non perdere la pomeridiana per le scuole con il debutto del neo diplomato Angelo Greco, un vero fenomeno che ha scatenato il giovane pubblico della Scala tutto per Lui e per Lusymay Di Stefano…un futuro (speriamo scaligero) che gli auguriamo luminoso. Non c’era un biglietto se non in Loggione, un’altra volta, da cui ho visto tutto lo spettacolo questa volta con l’ amica Carlotta Zamparo…alla fine agli applausi eravamo senza voce da quanto abbiamo gridato. Ed infine ieri sera ultimo cast da me visto: Manni – Coviello, finalmente in un palco il primo atto con una giovane coppia che festeggiava dieci anni di matrimonio in arrivo da Zurigo -pensate quanto pubblico potrebbe arrivare a EXPO 2015 proprio per la programmazione della Scala- ed in platea con la Sig.ra Prina secondo e terzo. Mi son dilungata troppo e penso di aver espresso abbastanza bene il mio punto di vista dal Loggione. Ieri sera mentre tornavo a casa mi sono detta e se mi comprassi quella famosa maglietta che ho visto tante volte su tanti bei ragazzi italiani in vacanza e in giro per il mondo ? Io avrei volute indossarla ieri quella maglietta con scritto ITALIANS DO IT BETTER !!! Dopo le polemiche e le troppe sostituzioni di questo Don Chisciotte, mi sono detta che la frase della maglietta era giusta! Grazie all’ingeniere che me la ha suggerita. Ieri sera guidando verso casa canticchiavo una canzone, li per li, con quel medesimo testo e ripensavo alla gioia della Sig.ra Prina nell’aver rivisto cosi’ tanti bravi suoi allievi sia in sala sia sul palco meraviglioso del Piermarini.

Paola Banone
14/09/2014

Les Etoiles du XXIe siècle

Gala International de Danse 17e édition, Theatre des Champs-Elysees, Parigi

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Grande spettacolo ieri sera a Parigi, al Teatro des Champs Elysee il Galà Internazionale della Danza con "Les Etoiles du XXI Siecle", Alcune tra le più grandi Compagnie al mondo, come l'Opera di Parigi, il New York City Ballet, il Balletto Nazionale di Cuba, l'Opera di Monaco, il Teatro Mariinski di San Pietroburgo, hanno portato in scena e fatto esibire i loro ballerini migliori, alternando pezzi di repertorio classico a coreografie di Danza Contemporanea. Essenziali e molto scarne le scenografie e le luci, lo spettatore è stato preso e trasportato in un mondo parallelo, fatto di bellezza, perfezione, tecnica ed espressività assoluta: pezzo dopo pezzo, le emozioni passavano e rifluivano senza soluzione di continuità, dai danzatori a tutti noi che stavano assistendo a questo inno alla Danza vera, a questo inno alla vita... Bravissimi tutti, ma un plauso particolare a Maria Kochetkova del San Francisco Ballet & Joaquin De Luz del New York City Ballet che hanno danzato il brano " Kübler Ross" (Antonio Vivaldi, coreografia di Andrea Schermoly) e un passo a due estratto da "Rubies" (Igor Stravinsky, - coreografia di George Balanchine). Stella della serata la coppia Lucia Lacarra et Marlon Dino del Ballet dell' Opera di Monaco, che hanno danzato La Signora delle Camélie (Frédéric Chopin, coreografia di John Neumeier) e " Tre preludi"(Sergei Rachmaninoff, coreografia di Ben Stevenson).

Ornella Sberna e Gian Rametta
09/09/2014

"Figli di Italiani" prima nazionale

Festival Fuori Posto, Festival di Teatri al Limite Roma

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Riceviamo e pubblichiamo questo pezzo, scritto da una grande musicista che segue il percorso della Compagnia Dreamtime.

Cara Paola,
Ti ho incontrato per la prima volta nella mia carriera da artista in una localita meravigliosa italiana, Tuscania. Mi trovavo li per seguire un workshop con diversi artisti provenienti da tutta Europa. Dopo averti visto abbiamo cominciato a parlare, sembrava ci fossimo gia conosciuti in una vita precedente. Capita poche volte di fare un’esperienza simile. Era settembre del 2013, da allora non ci siamo piu’ lasciate, come due innamorati. L'amore per la danza e la musica, le parole che raccontano la vita di ogni uno di noi, nella diversita e nella quotidianita. Cosi mi hai invitato in teatro a Milano a suonare e ballare con disabili e danzatori professionisti. Uno spettacolo fantastico! Sentivo un’energia diversa rispetto a quella respirata in tutti questi anni vissuti a lavorare in teatro. È cosi ho iniziato anche da spettatrice a sequire I tuoi eventi. L’ultima volta a Roma qualche, giorno fa, al Parco Andrea Campagna il 6 settembre 2014 Festival Fuori Posto, Festival dei Teatri al Limite all’interno dell’Estate Romana ho assistito allo spettacolo "Figli di Italiani". Ballare, ascoltare e rivivere gli anni della nostra storia insieme senza, e questo si deve evidenziare, barriere!!! Brava amica mia! I nostril incontri mi fanno sentire come in una grande famiglia: persone con cui trovo subito un legame forte e intenso, professionisti e non, abili e disabili insieme……….finalmente liberi!

Si ringrazia per la concessione delle foto il fotografo Fausto Podavini.

Sylvia Mayinger
09/09/2014

Sylvia Mayinger

Una nuova firma per questa sezione.

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Con grande piacere vi presentiamo una nuova firma per la sezione La Voce del Loggione.
Questa volta si tratta di una musicista, una grande amica della Compagnia Dreamtime e dell'omonimo Festival.

Sylvia Mayinger e’ nata in Germania nel 1965. A 19 anni si diploma in viola e subito comincia a vincere numerose borse di studio (Bayerische Vereinsbank e Karajanstiftung). Partecipa a varie tourne’ con diversi gruppi musicali: Wiener Kamme = Orchester Staatstheater Baden in Österreich. Incontra anche Max Rosthal. Dopo aver trascorso un periodo da free lance in Austria, viene assunta alla Deutsche Oper di Berlin e nel 2002 all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia come seconda e prima viola. Ha suonato con i piu’ grandi direttori della storia musicale della musica classica Gegriev,Tielemann, Sawallisch, Abbado,Termirkanov…




La redazione
31/08/2014

Gran Gala della lirica e della danza

Noli, 30 agosto 2014

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Che bello venire dall'epoca jurassica e non sentirsi gli anni pesare!

Ieri sera nella piazzetta di Noli (provincia di Savona - Liguria), luogo in cui si tiene da 14 anni il NOLIMUSICAFESTIVAL, mi sentivo quasi una sopravvissuta grazie alla presenza di varie generazioni di artisti.

A cominciare dal famoso soprano Renata Scotto (ora maestra di perfezionamento lirico), ai direttori artistici del ballo Carlo Pesta e Agnese Omodei Salé (direttori del Balletto di Milano) fino ai primi ballerini del Balletto di Milano Simone Maier e Alessia Campidori. Con Renata Scotto ho partecipato a diverse produzioni del Teatro alla Scala, mentre Pesta, Maier e Campidori sono stati allievi della Scuola di ballo della Scala con la mia Direzione in epoche diverse.

Se siete curiosi andate a vedere le date di nascita degli artisti che ho nominato e capirete perché mi sento " sopravvissuta"!!

La serata era intensa, cantanti e danzatori di alto livello si sono esibiti con professionalità e passione! Finalmente l'unione di lirica e danza senza discriminazioni! Simone e Alessia hanno anche ballato davanti ai cantanti perfino durante il famoso brano " E lucean le stelle" ! Ho pensato: "...e se ci fosse stato il Maestro Muti?".
Avrebbe fatto scomparire in un secondo i ballerini!
Gran finale corale in allegria.

Complimenti a tutti di cuore e buon lavoro!



Anna Prina
06/07/2014

Il San Francisco Ballet a Spoleto

Un'altra nostra lettrice appassionata di Balletto

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Ieri sera al Festival dei Due Mondi, una serata entusiasmante grazie alla presenza in programma  dei lavori di quatto grandi coreografi maestri del nostro tempo, di cui tre prime esecuzioni in Italia. In scena si e' esibito il San Francisco Ballet, compagnia veloce, dinamica, snella, tecnicamente eccezionale e priva di orpelli divistici. Abbiamo visto una purezza espressa nei vari stili danzato dai grandi Principals del San Francisco Ballet. La citta’ di Spoleto e’ uno scenario splendido, anche sotto nuvole minacciose anche se, grazie al cielo -è proprio il caso di dirlo- si sono rivelate innocue. C’è il pubblico delle grandi occasioni, alcune persone con strani cappelli di paglia a larga tesa mai visti in una serata in un teatro estivo. In platea un grande Vito Mazzeo, principal dell’Het National Ballet a “tifare” per i suoi ex colleghi del San Francisco Ballet: Italia quando imparerai a tenerti i talenti ? Questa pero’ e’ un’altra storia.
Si inizia con “7 for Eight” di Helgi Tomasson, otto elegantissimi danzatori, che si alternano in coppie, trii e assoli ballando su diversi movimenti di concerti per tastiera di Bach. Coreografia classica con accenti molto balanchiniani, il balletto di Tomasson affascina ancora dal 2004, anno della prima esecuzione per il SFB. Yuan Yuan Tan ipnotizza con la purezza del movimento e l’estensione dei developpé, gambe nervose e asciutte a sottolineare linee eleganti mai esagerate. Molto chic. Da sottolineare anche l’assolo di Pascal Molat, privo di pesi con atterraggi silenziosi e morbidissimi. Segue il meraviglioso Van Manen con Variation for Two Couples. Sofiane Sylve dimostra -se ce ne fosse bisogno- la sua perfetta aderenza alla cifra stilistica della coreografia di Van Manen, con cui ha molto lavorato quando era un elemento dell’Het Nationale Ballet. Coreografia sinuosa e accattivante con grandi linee.
E’ arrivato il momento di Sir Frederick Ashton con Voices of Spring sul valzer del Pipistrello di Johann Strauss. All’iniziale volare dei petali di rosa, il pubblico ha reagito con un’ovazione immediata: ma subito dopo la freschezza e la leggerezza di una meravigliosa Kochetkova insieme ad un principesco Davit Karapetyan ha rimpiazzato l’effetto scenico a favore di una danza limpida serena e solare, tecnicamente impeccabile, a tratti anche ironica.
Nel finale, tutti gli elementi della compagnia esclusa Kochetkova, hanno chiuso la serata con un’altra prima esecuzione italiana : “From Foreign Lands” balletto creato da Ratmansky per il SFB nel 2013. Sei brani con caratteri tipici delle sei nazioni europee a cui fanno riferimento : tutti estremamente brillanti e allegri tranne per il dolce e languido andante del quadro della Germania, le danze russe, italiane, spagnole, polacche e ungheresi - hélas manca la Francia- Le danze sono un inno alla vita vibranti gioiose e vivacissime. La Sylve e’ stata ancora eccezionale nel passo a quattro della Germania: da notare Mathilde Froustey di provenienza Opera, fresca e con una gran velocità di esecuzione nei brani spagnolo e italiano e Myles Thatcher nel malinconico assolo del quadro polacco. Che dire, una grande serata di danza, di quelle che vorremmo di più in Italia. Speriamo che la rinascita della Maratona di Danza di Spoleto di quest’anno sia di buon auspicio per più serate di questa qualità.

Monica Bragagnoli

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