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Direttrice Editoriale: Paola Banone Fotografo: Franco Covi
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Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
07/11/2011
Festivals-Italy

DANAE FESTIVAL

Cie Cinzia Delorenzi, Tu sei una parte di me

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Venerdi' 4 novembre al LachesiLAB_Milano all'interno di Danae Festival, coraggioso e combattivo festival della scena milanese, che nonostante tagli e difficoltà contingenti della vita reale, continua ad esistere e a presentare prodotti della scena artistica mondiale contemporanea, abbiamo visto lo spettacolo che ha trovato la sua conclusione “Tu sei una parte di me” della Cie Cinzia Delorenzi..
Mi piacerebbe scrivere questo pezzo direttamente a Cinzia, in quanto la considero un'amica e una Maestra di quelle vere, rare e silenti. Quando vidi "Una parte di me" - Studio, alla 4° edizione del Festival Dreamtime: danza senza limiti nel giugno del 2010, e avendolo scelto a scatola chiusa, mi dissi che ero troppo stanca e sotto pressione per leggere lo spettacolo presentato allora che  aveva già una chiara cifra stilistica e che il pubblico del Festival Dreamtime, apprezzo' molto.
In scena c'era Cinzia sciamana, che cantava e testimoniava una presenza rispetto al tremore della terra che emetteva un suono sordo, uniforme e continuo. Le musiche originali di Alberto Boccardi anche allora mi colpirono per l'intensità. In scena oltre a Cinzia l'adolescente ribelle (Marta Lucchini), la suora (Eleonora Parrello) parte che mi piacque molto e un uomo in crisi (Matteo Bologna). Il primo studio aveva un suo rigore logico e ci sembro' uno spettacolo coerente, che prometteva bene e sicuramente andava completato. Grazie alla co-produzione di Sosta Palmizie e del  Festival Danae venerdi' sera abbiamo visto con emozione il completamento di quest'opera.
I bellissimi costumi, a opera di un artista Lucia La polla che nella Cie MixAbility Dreamtime è sia performer che costumista dal 2010, ci presentano una Delorenzi sempre piu'sciamana, rabdomande in cerca dell'acqua, anche nelle sonorità della pioggia (tra l'altro fuori dalla sala pioveva veramente e si sentiva) e nel deserto finale travolta dal vento.
Due occhi spaventosi e inquietanti sul mondo, presenti e testimoni del passaggio nel tempo che scorre e dell'evoluzione.
Inzia lo spettacolo e la suora abbandona presto la scena, un corpo nudo si compiace narcisisticamente parlando del suo movimento intenso e morbido di Cinzia/Marta e in piu' due uomini un po' robot e manichini manipolati dai media. Ricordo il corpo maschile di Matteo Bologna ad un certo punto trafitto e coronato di spine come nostro Signore, con le lucine di Natale...questi i personaggi che sono rimasti nella nostra memoria.
In questo spettacolo Cinzia Delorenzi ci prende per mano e ci accompagna nel suo mondo fantastico, aprendo squarci visionari su una terra desolata, una natura madre esaltata nella sua forza di Madre, trasformando la scena in bosco, alberi e foglie d'autunno. Venerdi' sera abbiamo apprezzato proprio il nuovo performer Mattia, alto e dinoccolato nella vita, presente, forte e radicato in scena, seppur giovane del lavoro con la Cie Cinzia Delorenzi che esortiamo a continuare la sua ricerca di movimento e/o danza.
Insomma la musica dal vivo in scrittura originale per questo progetto, i cinque performers e la loro guida Cinzia ci hanno convinto, stordito e tramortito.
Un sorriso amaro ci ha accompagnato nel complesso in questa visione del presente che si articola in quadri generatori di emozioni in cui veramente il fantastico si unisce al reale.
Aspettiamo Cinzia se non per la quinta edizione di Dreamtime nel settembre 2012, possibilmente nel 2013 con un nuovo progetto coreografico che rispetti il tempo di ricerca di questa donna artista che amiamo molto per la poesia e la delicatezza del suo tocco e del suo gesto.

Paola Banone