05/05/2015
Recensioni-Teatro alla Scala
Cenerentola della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala
Recita del 29. 4. 2015, prima
Musica: Sergej Sergeevič Prokof’ev. Coreografia: Frédéric Olivieri. Scene: Angelo Sala. Luci: Andrea Giretti.
Cenerentola: Caterina Bianchi. Principe: Fabio Rinieri. Sorellastre: Maria Vittoria Muscettola, Benedetta Montefiore. Fata Madrina: Martina Dalla Mora. Matrigna: Léa Thomasson. Amico del Principe: Domenico Di Cristo. Maître à danser: Andrea Crescenzi.
«I sogni son desideri / di felicità, / […] tu sogna e spera fermamente, / dimentica il presente / e il sogno realtà diverrà», con queste parole di Mino Reitano, la fata Smemorina consola Cenerentola nello sceneggiato d’animazione Disney del 1950. Cenerentola è la fiaba per antonomasia, la fiaba che interpreta meglio di qualunque altra la magia dei sogni. Per questo motivo e con questo proposito, il Mº Frédéric Olivieri ha deciso di far rivivere la magia sulle note trasognanti dell’op. 87 Zoluška (Cenerentola) di Sergej S. Prokof’ev ai suoi allievi.
Il 29 aprile, Giornata Mondiale della Danza, ha visto la prima dello spettacolo Cenerentola degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, su coreografie del Direttore Mº Olivieri, con il contributo scenografico (trucco, costumi e luci) di allievi ed ex allievi degli altri corsi dell’Accademia Teatro alla Scala. Lo spettacolo sul palco del Piccolo Teatro Strehler è inserito nel cartellone La lunga estate al Piccolo per Expo 2015 e avrà repliche fino al 3 maggio.
Gli allievi hanno dimostrato noteveli capacità nell’interpretare le non facili coreografie create per loro dal Direttore della Scuola di Ballo, sulla musica difficile e di alto spessore «nel solco della tradizione del balletto classico russo» (Prokof’ev). Molto brava è stata Caterina Bianchi dal 6º corso a tenere la scena tra primo e secondo atto, elegante e preciso Fabio Rinieri nel Principe. Insieme, sono riusciti da professionisti a rendere l’innamoramento, il culmine che il compositore (grande amante di fiabe) desiderava per il suo balletto. Divertente il trio della Matrigna con le Sorellastre, soprattutto nella scena al ballo di corte dell’atto II. In particolare, intensa è stata Léa Thomasson nella prima scena, in cui nel passo a due con Cenerentola ha reso molto convincente la cattiveria della matrigna per aver trovato la foto della madre, culminata nel versare la cenere addosso alla ragazza, scena con cui si spiega il nome della protagonista. Apprezzabile l’interpretazione di Andrea Crescenzi nel maestro di ballo: preciso e ‘filologico’ nella presentazione e nell’atteggiamento dell’epoca. A suo agio sulla scena, attento ai particolari delle scene, teatrale nei suoi ampli ports de bras e nei veloci giri è stato Domenico Di Cristo, adatto a rendere le sfumature festaiole e mondane dell’Amico del Principe. Infine, le coreografie prevedevano due scene di carattere durante la ricerca della ragazza che aveva perso la scarpetta, una di danza spagnola e una di danza orientale. Sensuale e misteriosa nel ruolo — come nel suo nome — l’allieva che ha interpretato l’odalisca, dalle grandi doti in altezza delle gambe e flessibilità, che da sempre sono usate per esprimere il carattere orientale nel balletto classico.
(ndr Carolina Sangalli e' il nome dell'allieva che ha interpretato l'odalisca).
Si ringraziano per la concessione delle foto Alessia Santambrogio e Andrea Angeli.
Domenico Giuseppe Muscianisi