01/11/2015
Recensioni-Altre
Mourand Merzouky
Fonderie Limone a Moncalieri 28 e 29 ottobre
Il re dell’hip-hop, Mourad Merzouki incanta Torino con il suo Pixel, spettacolo creato in collaborazione con i video artisti Adrien Mobndot e Claire Bardainne ed eseguito magistralmente dagli undici danzatori della sua compagnia Käfig.
Nove ragazzi e due donne, di cui una contorsionista circense, gestiscono la scena sotto nevicate virtuali, lucine che corrono bizzarre sul pavimento, reticolati che si scompongono sotto i piedi dei danzatori o s’ingobbiscono per creare piccole dune sulle quali si esibiscono in numeri mozzafiato di hip-hop e contemporaneo. Danza, tecnologia e musica si mescolano con raffinatezza, senza mai invadere con prepotenza il territorio dell’altro e creano un delicato mix poetico di toccante bellezza. Una serata speciale per il pubblico che ha applaudito con entusiasmo questi giovani performers, molti di loro di origini nord-africane, cresciuti nelle periferie delle città francesi e che, grazie all’ hip-hop, hanno trovato una via di riscatto e integrazione sociale di alto livello.
Il quarantaduenne Merzouki che, dal 2009 è direttore del Centro coreografico nazionale di Créteil e, nel 2004, è stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal ministro della Cultura, è un esempio felice di quest’ascesa artistica e umana. In Pixel si ritrova la sconfinata energia degli hip-hoppers, con quelle tipiche movenze disarticolate delle parti del corpo, i giri a testa in giù e sulle braccia senza eludere alcune varianti: le corse con i rollers di un danzatore che volteggia sul reticolato come se pattinasse su una pista di ghiaccio.
Gli effetti virtuali in 3D creano magiche atmosfere ma Merzouki non ne abusa e con maestria riporta l'attenzione degli spettatori sui corpi dei danzatori che, usciti dagli effetti virtuali, ritornano sul palcoscenico in gruppo, con passi a due scherzosi, un assolo alla Momix dove un ragazzo gioca con un grande cerchio. Il binomio danza e tecnologia affascina e funziona perché i corpi in movimento sono, comunque, i veri protagonisti della serata.
Si ringraziano per la concessione delle immagini i fotografi Laurent Philippe e Patrick Berger.
Manuela Binaghi