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Dreamtime Dance Magazine
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Direttrice Editoriale: Paola Banone Fotografo: Franco Covi
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Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
01/11/2015
Recensioni-Altre

Mourand Merzouky

Fonderie Limone a Moncalieri 28 e 29 ottobre

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Il re dell’hip-hop, Mourad Merzouki incanta Torino con il suo Pixel, spettacolo creato in collaborazione con i video artisti Adrien Mobndot e Claire Bardainne ed eseguito magistralmente dagli undici danzatori della sua compagnia Käfig.
Nove ragazzi e due donne, di cui una contorsionista circense, gestiscono la scena sotto nevicate virtuali, lucine che corrono bizzarre sul pavimento, reticolati che si scompongono sotto i piedi dei danzatori o s’ingobbiscono per creare piccole dune sulle quali si esibiscono in numeri mozzafiato di hip-hop e contemporaneo. Danza, tecnologia e musica si mescolano con raffinatezza, senza mai invadere con prepotenza il territorio dell’altro e creano un delicato mix poetico di toccante bellezza. Una serata speciale per il pubblico che ha applaudito con entusiasmo questi giovani performers, molti di loro di origini nord-africane, cresciuti nelle periferie delle città francesi e che, grazie all’ hip-hop, hanno trovato una via di riscatto e integrazione sociale di alto livello.
Il quarantaduenne Merzouki che, dal 2009 è direttore del Centro coreografico nazionale di Créteil e, nel 2004, è stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal ministro della Cultura, è un esempio felice di quest’ascesa artistica e umana. In Pixel si ritrova la sconfinata energia degli hip-hoppers, con quelle tipiche movenze disarticolate delle parti del corpo, i giri a testa in giù e sulle braccia senza eludere alcune varianti: le corse con i rollers di un danzatore che volteggia sul reticolato come se pattinasse su una pista di ghiaccio.
Gli effetti virtuali in 3D creano magiche atmosfere ma Merzouki non ne abusa e con maestria riporta l'attenzione degli spettatori sui corpi dei danzatori che, usciti dagli effetti virtuali, ritornano sul palcoscenico in gruppo, con passi a due scherzosi, un assolo alla Momix dove un ragazzo gioca con un grande cerchio. Il binomio danza e tecnologia affascina e funziona perché i corpi in movimento sono, comunque, i veri protagonisti della serata.

Si ringraziano per la concessione delle immagini i fotografi Laurent Philippe e Patrick Berger.


Manuela Binaghi