Teatro alla Scala di Milano. Serata del 22 dicembre 2015.
Musica: Sergej Prokof'ev. Coreografia: Mauro Bigonzetti. Assistente Coreografo: Roberto Zamorano. Direttore: Michail Jurowski. Scene e luci: Carlo Cerri. Costumi: Maurizio Millenotti. Costumista collaboratore: Irene Monti. Video designer: Carlo Cerri, Alessandro Grisendi e Marco Noviello.
Nicoletta Manni (Cenerentola), Christian Fagetti (Il principe), Antonella Albano, Virna Toppi (Le sorellastre),
Stefania Ballone (La matrigna), Marco Messina, Claudio Coviello, Eugenio Lepera, Walter Madau (Gli amici del principe), Vittoria Valerio (La fata madrina), Chiara Fiandra, Lusymay Di Stefano, Antonina Chapkina, Denise Gazzo (Le fate delle stagioni), Fabio Saglibene (Il padre).
Mi accingo a scrivere dopo la quarta volta che ho visto
Cinderella di
Mauro Bigonzetti, la nuova produzione del Teatro alla Scala che ha inaugurato la stagione di balletto, con particolare attenzione al secondo cast
Nicoletta Manni e
Christian Fagetti. Parto dalla fine. Il successo tributato dal pubblico scaligero, non sempre aperto e predisposto alle novita’ (penso in questo momento alla Carmen di Emma Dante solo per citare un esempio su tutti) sottolinea una bella e gradita apertura della stagione di balletto.
Seguire un lavoro dalla prova generale alla quarta recita ti permette di vedere quanto il lavoro sia in divenire e come si siano trovati diversi aggiustamenti e ancor piu’ i ballerini abbiano trovato le misure sull’ assecondare le coreografie e raffinare l’interpretazione dei ruoli.
Era già stato annunciato in conferenza stampa che nulla variava rispetto alla storia di Cenerentola tranne che per un particolare: Cenerentola non perde la scarpetta ma la gonna. Se nella prova generale problemi di bottoni che non si aprivamo facevano risultare la fine del primo atto quasi una violenza del Principe che invano cerca di togliere la gonna a Cenerentola, tutto risolto gia’ nella prima serata del debutto con il Cast Semionova – Bolle.
Dall’inizio del balletto rimaniamo affascinati dall’uso delle luci e delle proiezioni meravigliose di Carlo Cerri, Alessandro Grisendi e Marco Noviello, in cui la scenografia assume già un linguaggio teatrale nuovo che si fonde sempre più con il cinema e per noi giovani generazioni di critici e appassionati di danza ci parla per immagini di qualche cosa piu’ affine al nostro gusto e ci permette di entrare nella dimensione della fiaba.
Nel primo atto entriamo nella casa dove vive Cenerentola con la matrigna, le due sorellastre e il padre. Ci rendiamo conto da subito che il linguaggio –finalmente- é diverso; si tratta di un balletto classico, ma la gestualità usata é fortemente contemporanea.
L’abilita’ di Mauro Bingonzetti, coreografo italiano di fama internazionale, e’ stata quella di cucire addosso al corpo di ballo scaligero i ruoli che vediamo in scena ottimamente interpretati da tutti. Maurizio Millenotti, che ricordiamo e’ stato nominato due volte per gli Oscar, ha impreziosito il balletto creando costumi bellissimi ambientati fine ‘800 e ispirati allo stile di Velazquez.
Protagoniste indiscusse di questa Cenerentola la Matrigna e le Sorellastre, interpretate dalle bravissime e divertenti
Stefania Ballone,
Antonella Albano e
Virna Toppi. La meravigliosa musica di Prokof’ev, diretta magistralmente dal maestro russo Michail Jurowski, è stata esaltata dalle coreografie di Bigonzetti veloci e complesse allo stesso tempo e non proprio semplicissime per il Corpo di ballo.
Come dicevamo é il pubblico che risponde entusiasta. Sia gli abbonati del turno P, che del turno R non sempre disposti ad apprezzare la novita’ hanno accolto questo nuovo balletto con entusiasmo, intuendo che qualche cosa forse sta cambiando.
Se l’arte e l’Opera Lirica in particolare e il variegando mondo tersicoreo in generale ci danno una chiave di lettura di quello che avviene nel mondo reale, questa
Cinderella anche un po’ dark ci indica una strada di come il balletto potrebbe evolvere. La gestione del corpo di ballo scaligero uno tra i piu’ importanti (e in forma) del mondo, con tanti elementi giovani italiani a disposizione provenienti dalla sua
Scuola di ballo Accademia della Scala non e’ di facile gestione in un teatro che, per tutti sia Sovraintendenti che pubblico in generale, e’ il tempio della lirica e del bel canto.
Onore e merito al direttore “uscente”- e comunque ancora in carica “vivo e presente” come ci ha ricordato Vasiev nella conferenza stampa di presentazione dello spettacolo - di aver tenuto salde le redini del Corpo di Ballo e di aver creduto nei giovani e soprattutto in
Nicoletta Manni. La prima ballerina scaligera, seppur giovane, diventa anche in questo balletto interprete di rango nella recita del 22 dicembre e precisa ed efficace anche nel ruolo della Fata Madrina nelle prime due recite.
Apprezzato anche
Christian Fagetti nel ruolo del Principe e che auspichiamo di vedere presto nominato solista.
Di Roberto Bolle che cosa altro possiamo aggiungere al suo corpo statuario e al sorriso bellissimo? Che proprio Lui sta riavvicinando molti ragazzi giovani al Balletto e gliene siamo grati. La sua meravigliosa Cenerentola
Polina Semionova sfodera le sue sempre forti linee, gambe bellissime, leggerezza e grazia in ogni movimento.
Si ringrazia per la concessione delle foto Brescia-Amisano, cortesia Teatro alla Scala.
INFORMAZIONIProssime rappresentazioni 30, 31 dicembre 2015; 3, 5, 7, 12, 14, 15 gennaio 2016
Per informazioni sui prezzi dei biglietti e i cast
www.teatroallascala.org