23/12/2015
Recensioni-Altre
Pas de Deux for Toes and Fingers - Auditorium Conciliazione Roma
Spettacolo della ballerina Svetlana Zakharova e del violinista Vadim Repin con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Sorpreso ed entusiasta, nella splendida cornice dell’Auditorium Conciliazione e a pochi giorni dal Natale, il pubblico romano ha assistito ad uno spettacolo unico nel suo genere, fulgida espressione di due grandi artisti uniti sul palco come nella vita.
Lei è Svetlana Zakharova, étoile del Bolshoi di Mosca e del Teatro alla Scala di Milano e considerata per maturità tecnica ed espressiva una delle più grandi ballerine dei nostri tempi. Lui è Vadim Repin, noto virtuoso del violino che da Enfant prodige è stato il più giovane vincitore al mondo del prestigioso concorso “Queen Elizabeth” di Bruxelles. Insieme, sono moglie e marito, in occasione della seconda serata della rassegna Tersicore curata da Daniele Cipriani hanno portato in scena una suite di pezzi scelti tra i migliori dei loro repertori in un Gala-Concerto dove inestimabile valore aggiunto sono le numerose collaborazioni con ballerini di alto profilo internazionale e l’orchestra Luigi Cherubini, fondata da Riccardo Muti e formata dai migliori giovani talenti della musica italiana under 30.
Se le musiche, fatta eccezione per Arvo Parth, rimangono fedeli ad uno stile più classico che trova in Mozart e Bach i suoi più validi esempi, le coreografie spaziano invece da un repertorio puramente classico, come l’intramontabile La Morte del cigno di Mikhail Fokine, a uno più moderno firmato da Johan Kobborg, Edward Liang, Motoso Hirayama e Vladimir Varnava.
Tra queste spicca proprio la Morte del Cigno, capolavoro del balletto del primo ‘900 da lei interpretato per l’occasione con eleganza struggente in cui le braccia infinite e i port de bras perfetti, oltre al corpo che non conosce limiti anatomici, catturano ed emozionano il pubblico.
Ad accompagnamento le musiche di Camille Saint-Saens interpretate dal malinconico violino di Vadim Repin.
Sinuosità e fluidità dei movimenti trovano la loro massima espressione nel coinvolgente passo a due Distant Cries firmato da Edward Liang. Le linee flessuose e la versatilità della Zakharova vengono chiaramente messe in luce, complice anche la capacità di partnering di Mikhail Lobukhin.
Degna conclusione della serata è l’esuberante coreografia La Ronde des Lutins di Johann Kobborg, in cui lo stesso creatore del pezzo insieme a Vjaceslav Lopatin nel comune intento di catturare l’attenzione dell’étoile danno prova di grande preparazione e virtuosismo. Anche in questo caso a vincere non è solo tecnica, ma un più pregnante sentimento di unione che, grazie a Zakharova e Repin, coniuga la Musica e la Danza indissolubilmente, in un gioco di riflessi personali che si elevano ad un piano universale come un messaggio d’amore alle porte del Natale.
Si ringraziano per la concessione delle foto Pierluigi Abbondanza e Saint Prex.
Aldo Sancricca