15/05/2016
Recensioni-Altre
Le Parc
Teatro dell’Opera di Roma. Serata 10 maggio 2016
Le Parc, autentico Masterpiece del coreografo francese Angelin Preljocaj, arriva per la prima volta nella Capitale e vede come protagonista d’eccezione l’étoile e direttrice Eleonora Abbagnato.
Balletto in tre atti, creato nel 1994 per l’Opera di Parigi su musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e Goran Vejvoda, è ambientato nel mondo aristocratico francese del XVII e XVIII secolo. Nella realizzazione, colpisce la scelta del coreografo di allontanarsi da qualsiasi tipo di Romanticismo, raccontando l’arte di amare attraverso un linguaggio corporeo tipicamente contemporaneo.
Ogni atto è aperto e chiuso da quattro uomini che, come dei giardinieri del cuore, dirigono le azioni degli altri personaggi. Nel primo atto i due protagonisti e l’intero corpo di ballo danno vita ad un gioco di reciproche provocazioni amorose che, nel secondo atto, si evolve in approcci più espliciti in cui i corpi iniziano a sfiorarsi pian piano. Nel terzo atto la coppia di protagonisti è ormai formata ed il balletto trova naturale conclusione nel famosissimo pas de deux in cui i due amanti si scambiano un lungo e delicato bacio mentre girano vorticosamente.
Prezioso capolavoro, Le Parc è anche un balletto molto complesso sul piano stilistico: a garantire la riuscita di questa produzione è un corpo di ballo visibilmente migliorato, consapevole e perfettamente a suo agio nell’interpretarne tutte le sfumature.
Eleonora Abbagnato, che torna in scena al Costanzi in un ruolo a lei molto caro, spicca per bellezza ed eleganza; non da meno è il suo partner Claudio Cocino che, nonostante interpreti questo ruolo per la prima volta, tiene testa alla protagonista femminile mettendo a frutto gli insegnamenti di un fantastico Laurent Hilaire, convocato appositamente a Roma con il compito di rimontare il balletto.
Uno spettacolo splendido che sa emozionare per la sua sensibilità. Un altro successo destinato ad arricchire ulteriormente il repertorio dell’Opera di Roma.
Si ringrazia per la concessione della foto Sébastien-Mathé
Aldo Sancricca