08/06/2016
Recensioni-Teatro alla Scala
Spettacolo della Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala
Teatro Piermarini
Ha alzato l’asticella in modo deciso, Frédéric Olivieri, direttore della scuola di ballo dell'Accademia Teatro alla Scala, con l’impegnativo programma scelto per le due serate (5 giugno e replica il 13, ore 20) dello spettacolo di fine anno, dei 190 allievi, della sua preziosa scuderia.
Una linea non nuova per Olivieri che, già da parecchio tempo, allena i suoi allievi a cimentarsi con autori contemporanei e del Novecento come Forsythe, Balanchine, Preljocaj, Petit, Ek e che quest’anno, malgrado le inevitabili difficoltà che pezzi di tale impegno tecnico e interpretativo comportano per i giovani danzatori, non è cambiata, anzi.
Le future stelle del balletto, tutti tra gli undici e i diciannove anni, questa volta, non si sono esibite al Piccolo Teatro ma sul suggestivo palcoscenico Piermarini del Teatro alla Scala, concedendosi un’emozione in più.
La scoppiettante apertura, Présentation, ideata da Olivieri, su “Etudes” di Carl Czerny, presenta gli allievi in ordine di età, dai più piccoli, gli <<spinazitt>> come li chiamavano nel dialetto milanese, a quelli più grandi dell’ottavo corso, in un crescendo entusiasmante e dove i corpi maschili si esibiscono con grinta e atleticità.
Il secondo pezzo, La luna di Maurice Béjart, su “Adagio per violino in mi maggiore” di Bach, è stato interpretato, ancora una volta, con straordinaria plasticità, dalla neo-diplomata Martina Dalla Mora, che in aderente tuta bianca, ha saputo ammaliare il pubblico e regalare una personale interpretazione di questo pezzo che il coreografo francese creò per Luciana Savignano nel 1976 e danzato anche da Sylvie Guillem.
Un ballo del ceco Jiří Kylián, creato nel 1991 per la compagnia giovane del Nederlands Dans Theater (II), su musiche di Maurice Ravel è un lavoro complesso che richiede molta musicalità e coordinazione, una prova non facile per questi ragazzi che meriterebbe di essere ripreso e approfondito. Nei tre passi a due, della prima parte, si sono esibiti con grazie e armonia, in abiti neri, con fili di candele sospese sullo sfondo, le coppie Andrea Risso e Camilla Esposito, Mattia Tortora e Maria Chiara Bono, Francesco Galliti e Carolina Sangalli.
Hanno sprigionato allegria e una tecnica veloce Benedetta Montefiore e Gabriele Consoli in Tarantella di Balanchine, un pezzo brillante, su musica di Louis Moreau Gottschalk mentre la coppia protagonista di Theme and Variations Caterina Bianchi e Fabio Rinieri hanno affrontato con impegno i virtuosismi di questo gioiello “neo-classico” su musica di Čaikovskij.
Si ringrazia per la concessione delle foto Benedetta Folena, Michela Ariotta e Rudy - Amisano.
Manuela Binaghi