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Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
28/03/2018
Reviews-Musical

Mary Poppins un successo a cinque stelle

Al Teatro Nazionale di Milano

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“Supercalifragilistichespiralidoso” non si può uscire dal Teatro Nazionale dove, fino al 13 maggio, campeggia il musical Mary Poppins, senza canticchiare la celebre canzone della tata più famosa del mondo. Una storia di trasformazione, di crescita personale e famigliare grazie a una donna che, con grande maestria, sa tessere e rinnovare i legami di una coppia in crisi per la durezza di un padre- capo e di una madre incapace di seguire la sua autentica vocazione.
Con grande coraggio il regista Federico Bellone sostenuto da Disney Theatrical Productions e Cameron Mackintosh e da WEC – World Entertainment Company, sfida i predecessori (la versione cinematografica del 1964 di Robert Stevenson e Hamilton Luske con Julie Andrews e Dick Van Dyke, 5 Oscar), rimaneggia i meravigliosi racconti di P.L. Travers e confeziona un successo a cinque stelle.

Inseriti in una scenografia imponente (casa Banks si apre come una villetta “Lego” su quattro piani che salgono e scendono), i protagonisti, accompagnati da un'orchestra dal vivo con ventisei elementi, si calano tutti perfettamente nelle loro parti: i coniugi interpretati da Alessandro Parise e Alice Mistroni, i bambini Carlotta Brando e Stefano de Luca (alternati, data la lunga durata delle repliche, con Gaia Fornoni, Margherita Rebeggiani, Alessandro Notari e Pinto), la spiritosa cuoca Antonella Morea, il trascinante spazzacamino Bert, Davide Sammartano, e Giulia Fabbri, Mary Poppins.

La trentunenne forlivese si è calata con grande slancio, negli abiti della magica baby-sitter, planata realmente (nel musical vola con il suo leggendario ombrello), sui tetti londinesi per soccorrere una famiglia nel pieno di una crisi relazionale. La tv ci ha riproposto, negli anni, versioni più “aggiornate” di Mary Poppins, pensiamo alla serie televisiva “SOS Tata” ma nessuna di loro ha il carisma della protagonista del libretto di Julian Fellowes che, a colpi di canzoncine “Con un poco di zucchero e la pillola va giù”, Com'e' bello passeggiar con Mary, Cam Camini conquista tutti, grandi e piccoli. Una colonna sonora intramontabile quella di Richard M. Sherman e Robert B. Sherman ai quali si sono aggiunti nuovi brani e testi per la trasposizione teatrale di George Stiles e Anthony Drewe (entrambi vincitori dell’Olivier Award). Per quale motivo Mary Poppins, alcuni potrebbero dire, storia d’altri tempi, cattura ancora oggi il pubblico? Perché esprime valori autentici come la fantasia, la determinazione, l’autorevolezza, l’elasticità, indispensabili per indirizzare, gestire, governare le dimensioni più profonde delle persone verso il “Bene”.

Dalla nebbia dei tetti di Londra si passa ai colori sgargianti del parco, dalla tristezza all’allegria. Certo il musical risparmia al pubblico tutto il doloroso cammino che ogni trasformazione implica ma promette che il cambiamento non è un’utopia di ottimisti faciloni, ma che è possibile se si attua quel delicato passaggio dalla giovinezza, alla adultità e alla genitorialità. Mary Poppins è l’esempio sano di una donna forte, gioiosa, umile, responsabile e libera ed è per questo che attira tutti come una calamita. Una donna vincente perché portatrice di armonia e di bellezza.

Si ringrazia per la concessione delle foto Alessandro Pinna.


Manuela Binaghi